L’editoriale del diggì

UNA LENTE D’INGRANDIMENTO
SUI LUOGHI DELLA CURA

L’Azienda San Giuseppe Moscati, moderna struttura sanitaria composta da due plessi, la Città Ospedaliera di Avellino e il Landolfi di Solofra, differenziati per linee assistenziali e offerta di prestazioni, ha necessità di farsi conoscere e riconoscere dall’utenza e dai professionisti interni e del territorio.

Perché ContrAppunti?
Negli anni recenti, questa Direzione Strategica ha insistito molto su un principio che ha rappresentato il punto di riferimento della costruzione dell’organizzazione e che può essere sinteticamente così rappresentato: l’ospedale non è un condominio, composto da singole unità abitative indipendenti e separate. Lo sforzo fatto è stato orientato a definire percorsi assistenziali integrati, valorizzando al massimo le eccellenti professionalità presenti in azienda, con l’obiettivo di arrivare a uno sviluppo armonico diffuso.

Grazie all’azione dei singoli, a loro volta organizzati in piccoli gruppi mono specialistici – le Unità Operative -, si realizza una comunità che lavora insieme per garantire una completa presa in carico del paziente. Il percorso si sviluppa sia in senso verticale, attraverso le competenze appartenenti alla stessa area disciplinare, che orizzontale, mediante i percorsi interdisciplinari e multiprofessionali anche coordinati con il territorio, organizzati per bisogni assistenziali.

La metafora che meglio rappresenta questo principio, individuandone idealmente lo spirito, è quella musicale dell’orchestra.

E qui veniamo al contrappunto: l’arte di combinare con una data melodia una o più melodie, più o meno autonome, che suonano simultaneamente, ma mantengono coerenza ritmica tra loro, dando vita a un intreccio musicale armonico e strutturato.Ma non solo integrazione e coordinamento delle azioni. A questi deve seguire la comunicazione di ciò che si fa, rivolta sia agli stessi professionisti, interni ed esterni, che a tutti i cittadini. Da qui la necessità di avere a disposizione degli Appunti di viaggio. Un viaggio nelle corsie, negli ambulatori, negli uffici, nei laboratori,…in tutti quei luoghi in cui abita la cura della persona. Il magazine ContrAppunti vuole essere dunque il mezzo per conoscere e far conoscere meglio i protagonisti di un lavoro complesso e completo per assicurare le migliori cure. Se riusciremo come Istituzione a evitare, con i nostri percorsi integrati, una parte dei viaggi della speranza, avremo reso un buon servizio all’intera comunità.

Il primo numero del magazine – che vogliamo far diventare un appuntamento costante – è dedicato a uno dei percorsi più complessi e qualificati che la Sanità Pubblica ha il dovere di garantire: quello per la cura del malato oncologico. Il nostro ospedale, pienamente inserito nella Rete Oncologica Campana, fornisce una serie di risposte complete ai bisogni delle persone afflitte da malattie spesso gravi e che incidono fortemente sulla qualità della vita, oltre che del paziente, di intere famiglie.Il viaggio nell’Azienda Moscati comincia con questa prima tappa.

Buona lettura
Renato Pizzuti

I GRUPPI ONCOLOGICI MULTIDISCIPLINARI:
L’UNIONE CHE FA LA FORZA

Percorso condiviso
e continuità di cura

Sono quasi 2.600 i pazienti che nel corso del 2024 hanno usufruito dell’assistenza dei Gruppi oncologici multidisciplinari (Gom) dell’Azienda ospedaliera San Giuseppe Moscati, team di lavoro formati da diverse figure professionali che collaborano nella presa in carico della persona con diagnosi di tumore per offrirle il percorso di cura più appropriato: oncologo, radiologo, endocrinologo, chirurgo e così via.
I primi sette Gom sono entrati in attività alla Città ospedaliera nel 2018, ciascuno dedicato a una specifica forma tumorale. Nel corso degli anni successivi, ne sono stati attivati altri diciotto, fino ad arrivare ai 25 di oggi. Parallelamente all’apertura dei nuovi gruppi, è aumentato il numero dei pazienti presi in carico, dai 103 del 2018 ai 2.599 del 2024, con 3.864 visite erogate nello scorso anno.
«Prima che venissero implementati i Gom – spiega Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-Ematologia dell’Azienda Moscati, che coordina il Centro oncologico di Riferimento Polispecialistico (Corp) da cui dipendono tutti i Gom interaziendali – l’assistenza ai pazienti oncologici era frammentata: il medico prescriveva una visita specialistica e il paziente doveva attivarsi in prima persona per prenotarla, incontrando spesso lunghe liste di attesa. Era costretto a rivolgersi a strutture diverse per gli esami, gli interventi e i controlli necessari. Gli specialisti comunicavano poco tra loro. Oggi, invece, il medico di famiglia, oppure uno specialista a cui il cittadino si rivolge, può indirizzare a un Gom dedicato alla sua patologia, servendosi della piattaforma digitale della Rete oncologica campana (Roc).
Una volta preso in carico dal gruppo, gli specialisti che ne fanno parte visitano il paziente, valutano il suo caso con un approccio multidisciplinare, comunicano con lui e con i suoi familiari, avvalendosi del sostegno di uno psicologo, e definiscono un percorso assistenziale personalizzato». Il malato oncologico viene preso per mano, accompagnato e guidato lungo la difficile strada che dovrà percorrere. «Ogni Gom – continua il primario – ha un coordinatore, che è l’oncologo del gruppo, e un case manager, un infermiere che prende in carico il paziente: lo contatta quando c’è da fare un esame o una visita, lo informa sulla tappa successiva dell’iter, organizza le riunioni multidisciplinari per discutere il suo caso. Gran parte degli esami e delle visite sono erogati all’interno dell’ospedale. Per evitare l’allungamento delle liste d’attesa, all’Azienda Moscati è stata anche potenziata l’offerta delle prestazioni».
L’efficienza dei Gruppi multidisciplinari e la buona reputazione dei suoi specialisti hanno contribuito ad accrescere nel tempo l’affluenza degli utenti alla struttura. «Oggi abbiamo in carico pazienti di tutte le province della Campania, non solo di Avellino, e anche provenienti da fuori regione – conclude Gridelli -. Non c’è infatti una competenza territoriale: chiunque può rivolgersi a qualunque ospedale. Spesso la scelta avviene grazie al passaparola tra i medici e tra gli stessi pazienti».

L’Unità operativa complessa di Oncologia Medica dell’Azienda Moscati è sede di un Centro oncologico di riferimento polispecialistico. Nel plesso Città Ospedaliera di Avellino operano i suoi 25 Gruppi oncologici multidisciplinari dedicati alle diverse tipologie neoplastiche. 

Le prenotazioni per tutte le visite ambulatoriali oncologiche dell’Unità operativa di Oncologia Medica e per il primo accesso e le visite di controllo al Corp si possono effettuare presso il Cup Oncologico (situato presso la sede del Corp al primo piano, settore arancione dell’ospedale), oppure telefonando ai numeri 0825.203717 – 0825.203591, o presso gli sportelli del Cup aziendale (solo per i primi accessi). 

L’ambulatorio di Oncologia Medica è attivo dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:15 alle 13:30. Il Cup oncologico è aperto al pubblico per informazioni tutti i giorni dalle ore 8 alle 15.

Alla piattaforma digitale della Rete oncologica campana possono accedere specialisti e medici di famiglia che hanno ricevuto la formazione per il suo utilizzo.

La rete oncologica campana
un modello di eccellenza

Istituita nel 2016 dalla Regione Campania, la Rete oncologica campana (Roc) è un sistema strutturato per la diagnosi, la cura e la ricerca in campo oncologico. Si articola in Centri oncologici di riferimento polispecialistici (Corp), dedicati alla diagnosi, alla stadiazione – cioè alla classificazione del tumore sulla base delle sue caratteristiche, dimensioni e diffusione – alla terapia e al follow-up dei pazienti oncologici. Fanno parte della rete anche i Corp universitari o scientifici (Corpus), che all’attività clinica affiancano ricerca e insegnamento. Il coordinamento della Roc è affidato all’Istituto Nazionale Tumori Fondazione IRCCS G. Pascale di Napoli.
Nell’ambito di ciascun Centro di riferimento operano diversi Gom, composti da specialisti di diverse discipline, che collaborano per definire i migliori percorsi diagnostico-terapeutici assistenziali (Pdta) per ciascuna patologia.
Nel 2016, con l’istituzione di Corp e Corpus, sono nati i primi Pdta per il tumore alla mammella, alla cervice uterina e al colon-retto. Nel 2018, il sistema è stato ampliato con l’introduzione di ulteriori Pdta, il consolidamento dei Gom e l’attivazione di una piattaforma informatica per gestire l’accesso dei pazienti alla rete.
Inoltre, nel 2021, nell’ambito della Rete oncologica campana, la Regione ha istituito il Molecular Tumor Board, un organismo multidisciplinare che coinvolge specialisti di tutti i Centri oncologici e si serve di tecniche innovative di biologia molecolare per identificare i punti deboli dei tumori e mettere in atto trattamenti di precisione.
L’obiettivo della Roc è garantire percorsi di cura efficaci, personalizzati e basati sulle migliori evidenze scientifiche, evitando la frammentazione dell’assistenza e la migrazione sanitaria dei residenti campani in altre regioni d’Italia. La creazione della piattaforma digitale mira ad assicurare equità e facilità di accesso alle cure a tutti i residenti.
Nel 2024, ogni mese i Gom hanno preso in carico complessivamente più di 2500 nuovi casi oncologici, che rappresentano l’80% dell’incidenza tumorale nella regione, ma si può fare ancora meglio e, per favorire un accesso sempre più agevole alla Rete, sono in corso attività di sensibilizzazione dei medici di famiglia e di informazione sulle modalità di utilizzo della piattaforma digitale.

IL SOGNO DI UN FIGLIO
DOPO LA MALATTIA

Grazie ai continui progressi nella lotta al cancro, oggi tanti uomini e donne che hanno ricevuto una diagnosi in giovane età superano la malattia e hanno ancora una vita da vivere davanti a loro, una vita di cui possono far parte progetti riproduttivi. I trattamenti anti-tumorali – chemioterapia, radioterapia, immunoterapia e chirurgia – possono però nuocere alla fertilità sia maschile che femminile, compromettendo la qualità di ovociti o spermatozoi.
Per preservare la capacità riproduttiva futura dei pazienti oncologici, è possibile oggi prelevare e congelare gameti maschili e femminili prima dell’avvio dei trattamenti oncologici, da utilizzare dopo la guarigione.
L’Unità Operativa di Fisiopatologia della Riproduzione dell’Azienda ospedaliera Moscati offre ai pazienti di entrambi i sessi presi in carico dai Gruppi oncologici multidisciplinari un percorso di preservazione della fertilità, con la possibilità di crioconservare i loro gameti e, in alcuni casi selezionati, la possibilità di congelare frammenti di tessuto ovarico, con la prospettiva di scongelarlo e reimpiantarlo nella paziente dopo la remissione della malattia per ottenere ovociti maturi. Quest’ultima è una tecnica innovativa, applicata soprattutto alle pazienti in età pre-puberale, che ha consentito fino a oggi nel mondo la nascita di alcune decine di bambini.
All’Azienda Moscati, inoltre, la preservazione della fertilità è a carico del Servizio Sanitario Nazionale non solo per chi va incontro a cure oncologiche, ma anche per le pazienti affette da endometriosi e da insufficienza ovarica precoce.

La Giornata del Malato Oncologico

Domenica 19 maggio si è celebrata la 20ª Giornata Nazionale del Malato Oncologico, dedicata a tutte le persone affette da questa patologia, a chi ne è guarito e a chi ha vissuto l’esperienza indirettamente, attraverso la malattia di una persona cara. Quest’anno, in occasione della Giornata, è stato pubblicato il 17° Rapporto sulla condizione assistenziale dei malati oncologici, una panoramica sull’organizzazione dell’assistenza e l’accesso alle cure sul territorio nazionale e sulle disparità tra regioni.

Scrivo perché sono viva

Gentilissimo Direttore Renato Pizzuti,
scrivo perché sono viva e sono grata. Grata ai medici, agli infermieri e a tutto il personale che nel loro lavoro quotidiano fanno splendere tutto l’ospedale. In particolare sono grata a tutto il personale della Breast Unit che mi ha accolta e accudita fin dal primo giorno in cui mi hanno presa in carico. Umanità, professionalità, compassione mai sfociata nel pietismo.
Un grazie speciale al dottor Iannace, direttore di un reparto che rappresenta un’eccellenza nel SSN, capace di realizzare un’organizzazione efficiente ed efficace davvero al servizio dei cittadini e delle cittadine. Instancabile stacanovista della salute, a disposizione di tutti, un guerriero della prevenzione. La mia riconoscenza al dottor Amaturo, che ha eseguito l’intervento di quadrantectomia, giovane e competente, di rara umanità e umiltà, dai sorrisi capaci di trasmettere tranquillità e serenità. Piena di gratitudine anche per il reparto di Radiologia ed in particolare alle dottoresse Buono e Rizzo, competenti, perseveranti e tenaci, abili nel raggiungere l’obiettivo pur in presenza di percorsi non facili. A Martino, infermiere umano e solidale con le difficoltà e le sofferenze altrui. Per non parlare del reparto di Medicina Nucleare, dal personale affabile e competente, con tutte le dottoresse e i tecnici, Leonardo in particolare, che hanno lavorato per individuare il linfonodo sentinella.

Infinite Grazie per la vita che donate!

Lettera firmata